L'emorragia postpartum è la causa più comune di morte materna. L'Ossitocina è la terapia standard per la prevenzione dell'emorragia postpartum, ma richiede conservazione al freddo, che non-disponibile in molti Paesi.
In un ampio studio, è stata confrontata una nuova formulazione di Carbetocina termostabile ( stabile al calore ) con Ossitocina.
Sono state arruolate donne in 23 Centri in 10 Paesi in uno studio randomizzato, in doppio cieco, di non-inferiorità, confrontando iniezioni intramuscolari di Carbetocina termostabile ( alla dose di 100 microg ) con Ossitocina ( alla dose di 10 UI ) somministrate immediatamente dopo il parto vaginale.
Entrambi i farmaci sono stati tenuti in celle frigorifere ( da 2 a 8 °C ).
Ci sono stati due esiti primari: la proporzione di donne con perdita di sangue di almeno 500 ml o l'uso di ulteriori agenti uterotonici e la proporzione di donne con perdita di sangue di almeno 1.000 ml.
I margini di non-inferiorità per i rischi relativi di questi esiti sono stati, rispettivamente, pari a 1.16 e 1.23.
In totale 29.645 donne sono state sottoposte a randomizzazione.
La frequenza di perdita di sangue di almeno 500 ml o l'uso di altri agenti uterotonici è stata del 14.5% nel gruppo Carbetocina e del 14.4% nel gruppo Ossitocina ( rischio relativo, RR=1.01 ), un risultato coerente con la non-inferiorità.
La frequenza di perdita di sangue di almeno 1.000 ml è stata pari all'1.51% nel gruppo Carbetocina e all'1.45% nel gruppo Ossitocina ( RR=1.04 ), con l'intervallo di confidenza che ha attraversato il margine di non-inferiorità.
L'uso di ulteriori agenti uterotonici, gli interventi per fermare il sanguinamento e gli effetti avversi non differivano significativamente tra i due gruppi.
In conclusione, la Carbetocina termostabile è risultata non-inferiore all'Ossitocina per la prevenzione della perdita di sangue di almeno 500 ml o l'uso di altri agenti uterotonici.
La non-inferiorità non è stata mostrata per l'esito di perdita di sangue di almeno 1.000 ml; i bassi tassi di eventi per questo risultato hanno ridotto la potenza dello studio. ( Xagena2018 )
Widmer M et al, N Engl J Med 2018; 379: 743-752
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