Viene proposta la supplementazione con vitamine antiossidanti con l’obiettivo di ridurre il rischio di preeclampsia e di complicanze perinatali, ma gli effetti di questo intervento sono incerti.
Ricercatori dell’Università di Adelaide, in Australia, hanno compiuto uno studio multicentrico, randomizzato su donne nullipare tra la 14.a e la 22.a settimana gestazionale.
Le partecipanti hanno assunto supplementazioni giornaliere di 1000mg di vitamina C e di 400UI di vitamina E , o placebo ( cellulosa microcristallina ), fino al parto.
I principali outcome erano rappresentati dai rischi di preeclampsia materna, morte o gravi outcome ( esiti ) nei bambini ( secondo le definizioni dell’Australian and New Zealand Neonatal Network ), e di partorire un neonato con un peso alla nascita al di sotto del 10° percentile per l’età gestazionale.
Tra le 1877 donne arruolate nello studio, 935 sono state assegnate in modo casuale al gruppo vitamine e 942 al gruppo placebo.
Non è stata riscontrata alcuna differenza significativa tra il gruppo assegnato a ricevere vitamine e il gruppo assegnato al placebo in termini di rischio di preeclampsia ( 6.0% e 5.0%, rispettivamente; rischio relativo, RR = 1.20 ), di morte o di gravi outcome a carico del neonato ( 9.5% e 12.1%; RR = 0.79 ) o di partorire un bambino con un peso alla nascita al di sotto del 10° percentile per l’età gestazionale ( 8.7% e 9.9%; RR = 0.87 ).
I dati dello studio hanno mostrato che la supplementazione di vitamina C ed E, assunta durante la gravidanza, non riduce il rischio di preeclampsia nelle donne nullipare, il rischio di ridotta crescita intrauterina o il rischio di morte o di altri gravi outcome nei neonati. ( Xagena2006 )
Rumbold AR et al, N Engl J Med 2006; 354: 1796-1806
Gyne2006