Ci sono poche evidenze per guidare la gestione delle donne con disturbi ipertensivi in gravidanza pretermine tardiva.
È stato studiato l'effetto del parto immediato, rispetto al monitoraggio in attesa, sugli esiti materni e neonatali in queste donne.
È stato effettuato uno studio in aperto, randomizzato e controllato, in 7 ospedali universitari e 44 ospedali non-universitari nei Paesi Bassi.
Le donne con disturbi ipertensivi della gravidanza non-gravi tra 34 e 37 settimane di gestazione sono state assegnate in modo casuale a induzione del travaglio o parto cesareo entro 24 ore ( parto immediato ) o a una strategia volta a prolungare la gravidanza fino a 37 settimane di gestazione ( monitoraggio in attesa ).
Gli esiti primari erano un composito di eventi avversi materni ( malattia tromboembolica, edema polmonare, eclampsia, sindrome HELLP, distacco di placenta, o morte materna ) e sindrome da distress respiratorio neonatale, entrambi analizzati per intention-to-treat.
Tra il 2009 e il 2013, sono state invitate a partecipare 897 donne, di cui 703 sono state arruolate e randomizzate a parto immediato ( n=352 ) o monitoraggio in attesa ( n=351 ).
L'esito composito negativo materno si è verificato in 4 ( 1.1% ) delle 352 donne assegnate a parto immediato rispetto a 11 ( 3.1% ) su 351 donne assegnate al monitoraggio in attesa ( rischio relativo, RR=0.36, P=0.069 ).
La sindrome da distress respiratorio è stata diagnosticata in 20 ( 5.7% ) su 352 neonati nel gruppo parto immediato rispetto a 6 ( 1.7% ) su 351 neonati nel gruppo monitoraggio in attesa ( RR 3.3, P=0.005 ). Non si è verificata alcuna morte materna o perinatale.
Per le donne con disturbi ipertensivi non-gravi a 34-37 settimane di gestazione, il parto immediato potrebbe ridurre il già piccolo rischio di esiti avversi materni.
Tuttavia, può aumentare significativamente il rischio di sindrome da distress respiratorio neonatale, perciò il parto immediato di routine non sembra giustificato e può essere considerato una strategia di monitoraggio in attesa fino al peggioramento della situazione clinica. ( Xagena2015 )
Washam JB et al, Lancet 2015;385:2363-2370
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