In molti Paesi la Metoclopramide ( Plasil ) è il farmaco antiemetico di elezione per le donne in gravidanza; tuttavia sono disponibili informazioni insufficienti sulla sua sicurezza in gravidanza.
Un gruppo di Ricercatori del Ben-Gurion University of the Negev, Beer-Sheva in Israele, ha valutato la sicurezza dell’uso della Metoclopramide nel primo trimestre di gravidanza collegando i dati di un database dei farmaci somministrati tra il 1998 e il 2007 a tutte le donne registrate nel Clalit Health Services, con quelli dei database delle cartelle cliniche di madri e bambini del distretto ospedaliero nello stesso periodo.
Sono state valutate le associazioni tra l’uso della Metoclopramide in gravidanza e gli esiti avversi per il feto, aggiustando per parità, età materna, gruppo etnico, presenza o assenza di diabete materno, abitudine al fumo e presenza o assenza di febbre peri-parto.
Sono stati registrati 113.612 parti singoli durante il periodo di studio.
In totale 81.703 neonati ( 71,9% ) sono nati da donne registrate nel Clalit Health Services; 3.458 di loro ( 4,2% ) sono stati esposti a Metoclopramide durante il primo trimestre di gravidanza.
L’esposizione a Metoclopramide, rispetto alla non-esposizione al farmaco, non è risultata associata a un aumento significativo del rischio di malformazioni congenite maggiori ( 5,3% e 4,9%, rispettivamente; odds ratio, OR=1,04 ), basso peso alla nascita ( 8,5% e 8,3%; OR=1,01 ), parto prematuro ( 6,3% e 5,9%; OR=1,15 ) o morte perinatale ( 1,5% e 2,2%; OR=0,87 ).
I risultati sono rimasti invariati quando sono stati inclusi nell’analisi gli aborti dei feti esposti e non-esposti al farmaco.
In conclusione, in questa ampia coorte di neonati, l’esposizione a Metoclopramide nel primo trimestre di gravidanza non è risultato associato a un significativo aumento del rischio di qualsiasi grave evento avverso.
Questi risultati forniscono una rassicurazione sulla sicurezza della Metoclopramide per il feto quando il farmaco è prescritto alle donne per alleviare nausea e vomito in gravidanza. ( Xagena2009 )
Matok I et al, N Engl J Med 2009; 360: 2528-2535
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